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Channel: Senza Bussola » giunta

T-Days religiosi

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Nella giornata dedicata al Santo Patrono il Comune ha deciso di sperimentare il primo T-Days infrasettimanale, un evento in qualche modo. Sull'iniziativa l'informazione e' stata carente, meglio dire assente. Forse il super comunicatore si e' distratto, forse il basso profilo e' stata una scelta che i bolognesi apprezzeranno. E voi cosa pensate del T-Days religioso?


Buio profondo

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A Bologna le strade di notte sono in parte già al buio e questo perché - come ha rivelato l'assessore comunale Riccardo Malagoli a Repubblica - i guasti frequenti provocano i black out e comunque non ci  sono i soldi per riparare le centraline malmesse. Servirebbero 30 milioni, spiega l'assessore, una cifra che il Comune non ha. Dunque in città l'operazione "Cieli bui" è già iniziata, ma quando a proporre di spegnere l'illuminazione notturna è il governo Monti assistiamo invece a una levata di scudi. Il segretario del Pd Raffaele Donini definisce l'esecutivo "troglodita", Malagoli ha detto in aula che si batterà contro il provvedimento che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Ma se  è così bisognerebbe aggiungere che la sicurezza è già compromessa dato che, come detto in premessa, i guasti frequenti lasciano spesso intere zone senza illuminazione di notte. Ma su questo si tace.

La piccola promessa finita nel Pozzo

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Capisco che nei giorni in cui in Comune devono destreggiarsi tra gli oltre 500 progetti del piano strategico (una montagna di documenti, schede introduttive scritte per gli addetti ai lavori e un dibattito per pochi), non c'è tempo per ricordare una piccola promessa mancata. Tuttavia per non lasciare che la politica degli annunci abbia il sopravvento, torniamo a segnalare ciò che disse il sindaco Virginio Merola nella conferenza stampa sul report dei primi sette mesi di mandato amministrativo (27 dicembre 2011). "Il cortile del Pozzo di Palazzo D'Accursio è stato liberato dai parcheggi riservati e dalla prossima primavera diverrà un'area giochi per bambini e famiglie". La primavera è passata, siamo in autunno, l'inverno è alle porte. Il cortile in questione resta un parcheggio senz'auto. E senza la riqualificazione promessa. Un impegno disatteso, ripeto, forse piccola cosa, ma è anche dalle piccole cose che si giudica un'amministrazione.

Lite metropolitana (con premessa)

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Cari amici, non sarò breve con la premessa. Per prima cosa un grazie a tutti coloro che hanno commentato e mi hanno scritto in privato. Vi ritrovo da oggi, spero numerosi come prima, anche se i motivi che mi hanno portato alla pausa di riflessione sono ancora tutti lì e pongono almeno a me interrogativi continui. Per chiarire, non ho la presunzione di credere che "Senza Bussola" sia necessaria al dibattito politico cittadino. Per me è stata e resta un'opportunità in più di crescita professionale, uno spazio comune dove tutti noi ci confrontiamo. Questo è almeno il mio sforzo quotidiano, lo è stato anche nei giorni festivi e di ferie. Vi   chiedo per favore uno sforzo analogo. Qui si discute, ci si divide, si litiga se volete, ma partendo dai contenuti, argomentando, evitando di reiterare schemini sempre uguali  su ogni tema trattato, così, tanto per esserci, inscenando botta e risposta infinti (un consiglio in questi casi, telefonatevi). Non mi interessano e penso non interessino a tanti frequentatori del blog.

Ritengo che lo spazio virtuale non sia un posto dove ognuno fa come gli pare. Il mio impegno a non censurare, che confermo, non significa che si possa abusare del mezzo, infestandolo. E' un segno di rispetto non tanto verso chi scrive, ma verso gli altri commentatori e verso quei semplici lettori del blog che, in questi giorni, ho scoperto essere tanti. Spero di essere stato sufficientemente chiaro, il mio è un atto di fiducia. In un blog, almeno in questo, si sta solo quando e se si ha qualcosa da dire veramente, altrimenti confermo l'invito a cercare altre praterie virtuali da colonizzare.

Ps: ognuno ci mette la faccia che ha, capisco le esigenze di riservatezza, meno l'argomentazione che tanto uno può inventarsi altri nomi falsi (che mi pare una presa in giro). Come trovo ridicoli e offensivi i commenti di chi non ha nulla da dire se non avanzare sospetti  su presunte chiamate alle armi. Spero che tutto ciò serva a chiarirci un po' le idee.

E veniamo al tema che ho scelto per il "ritorno". La governance della futura città metropolitana che alimenta uno scontro tutto in casa Pd. Un dibattito che rischia di apparire distante dai problemi reali e che si traduce per ora in un braccio di ferro tra istituzioni che, almeno sulla carta, essendo dello stesso colore politico dovrebbero collaborare. Da una parte c'è Virginio Merola che punta a un ente di secondo grado guidato dal sindaco capoluogo (ipotesi che sembra cucita addosso all'attuale inquilino di Palazzo d'Accursio).

Dall'altra  c'è la presidente della Provincia Beatrice Draghetti favorevole all'elezione diretta del supersindaco. Magari dopo primarie ben fatte. Merola e Draghetti non perdono occasione per ribadire le proprie tesi contrapposte. La prima soluzione evita, nel mezzo di una importante riforma istituzionale, di affrontare una campagna elettorale puntando invece sulla stabilità amministrativa almeno fino alla fine del rodaggio della città metropolitana. La seconda garantirebbe una investitura più ampia e una legittimazione più forte per il nuovo sindaco, il che non guasterebbe visti i problemi (metropolitani) che si troverebbe ad affrontare. Crisi economica, infrastrutture, piani urbanistici, rapporto centro-periferia...

Il Pd si trova in mezzo a due fuochi, c'è ancora un anno di tempo, l'importante è non sprecarlo arrivando in ordine sparso all'appuntamento.

Il collasso

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La biblioteca di Borgo Panigale e il centro di documentazione per l'handicap sono stati chiusi dal Comune per "il rischio di cedimento" della struttura. Servono 250 mila euro, che al momento non si trovano. "Senza bussola" rilancia l'appello dei cittadini che sabato 24 novembre alle 11 si ritrovano davanti alla biblioteca in via Legnano per sollecitare un intervento. Si fa un gran parlare di grandi eventi culturali, di riorganizzazioni museali dove contano più che altro cariche e Cda. Ma se chiude una biblioteca di quartiere è più che una sconfitta, è il collasso di una città che vorrebbe pensare in grande e che rinuncia invece al suo ruolo. E non c'è piano strategico che tenga.

I frères chaos della giunta

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Gli assessori Alberto Ronchi e Matteo Lepore, i gemelli diversi che si occupano di cultura ed eventi, a proposito del Capodanno 2012 se la sono presa con Repubblica, colpevole di aver fatto il proprio mestiere, anticipando il clou dell'evento: lo show attorno a mezzanotte, di Serge Pizzorno, chitarrista e autore dei testi dei Kasabian, la band inglese del momento (appuntamento confermato poi ufficialmente da Palazzo d'Accursio). Ora, detto che non si tratta di un fatto epocale (in fondo parliamo di un San Silvestro low cost), non si capisce il nervosismo in giunta che ha portato Lepore, venerdì al question time, a lanciarsi in una ardita interpretazione: "I nomi non sono quelli citati, un giornale ha provato a prenderci ma noi siamo difficilmente afferrabili". Si tranquillizzi l'assessore, mi pare che i giornali non facciano la fila per afferrarlo. Ricordo che andò in scena lo stesso siparietto in Comune quando un collega di Repubblica anticipò l'arrivo dei Radiohead. Certo che i giornali ogni tanto si chiedono se il Comunicatore a contratto del sindaco, mai necessario come in questo momento, sia ancora al lavoro a palazzo.

L'imposta Gabellini

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Non c'è limite alla finanza creativa, adesso la giunta comunale lancia l'idea di tassare i giochi per i bambini nei parchi pubblici, l'assessore Patrizia Gabellini fa la precisa: "Ticket da 1 o 2 euro dipende". Siamo alla privatizzazione dello svago dei bambini. All'imposta sull'altalena. Ma in giunta sono tutti d'accordo? Allora perché non una tassa sull'aria per chi passeggia sotto i portici, oppure una tassa sugli ombrelli in caso di pioggia. Ma i bambini per favore lasciamoli in pace. E' stata da poco inaugurata una discutibile area giochi in legno nel cortile di Palazzo d'Accursio, ma si sono dimenticati la biglietteria... Una svista che, immagino, sarà presto corretta.

Vuoti a perdere

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Il Comune possiede quasi 400 immobili vuoti e inutilizzati e non può farci nulla perché per sua stessa ammissione anche se li mettesse sul mercato non li vorrebbe nessuno tanto sono malmessi. Se Palazzo D'Accursio facesse l'immobiliarista avrebbe già chiuso. Naturalmente se si è arrivati a questa situazione, a questa resa, la responsabilità non è certo solo di questa giunta, ma c'è un filo che qui conduce fatto di errori e sottovalutazioni. La maggior parte degli immobili non possono essere messi sul mercato perché inagibili, in attesa di ristrutturazione, in degrado manutentivo o inutilizzabili. Ne esistono poi altri 91 completamente inutilizzati. Solo una minima quota (41 immobili) potrebbe essere messa sul mercato immobiliare. Ma come rivela la dirigente comunale Raffaela Bruni, del settore Patrimonio, questi spazi non li vuole nessuno. La capogruppo di Sel Cathy La Torre rilancia dopo le polemiche sull'appoggio a Bartleby e spiega che "bisognerebbe aprire un canale di comunicazione per fare sapere che questi spazi esistono in modo che chi è interessato possa presentare un progetto e magari ristrutturare".  Potrebbe essere una proposta più interessante dell'intero piano strategico. Comunque meritevole di una maggiore attenzione comunicativa, caratteristica che in questo momento non sembra essere il punto forte della giunta. Perchè l'amministrazione non può certo permettersi di non affrontare la situazione ancora a lungo.


Referendum, primo test

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Il referendum sui fondi alle scuole private, in gran parte cattoliche, diventa il primo test dopo le elezioni per il Pd. Il giurista ed ex vicepresidente della Camera Stefano Rodotà ha deciso di schierarsi con i referendari di Articolo 33 a difesa della scuola pubblica. Secondo Nadia Urbinati, docente di scienze politiche alla Columbia University, se la consultazione cittadina fosse stata accorpata con il voto per il rinnovo del parlamento sarebbe passata sotto silenzio, mentre ora il tema si gonfia di rilevanza politica a due mesi e mezzo dal voto. Lo sa bene il Pd che sulla scuola pubblica ha glissato nella recente campagna elettorale e che ora rischia di essere messo all'angolo da una alleanza in consiglio comunale Sel-M5S favorevole al referendum. Per ora la giunta ha cercato di derubricare la faccenda. Il milione che viene dato ogni anno dal Comune alle private, dal punto di vista della gestione dei servizi per l'infanzia, consente a Palazzo D'Accursio di rispondere alla domanda di posti che altrimenti non sarebbero garantiti. Ma sul piano politico Bologna, anche in questo caso, rischia di diventare laboratorio nazionale. Come dice Rodotà: "Le scuole private si possono liberamente istituire senza oneri per lo Stato, è un principio della Costituzione che prevede che sia la Repubblica a istituire le scuole statali, di ogni ordine e grado. E quando ci sono difficoltà economiche, bisogna prima di tutto garantire le risorse per le scuole statali". Nelle prossime settimane questo sarà il tema al centro del dibattito tra i partiti in un quadro nazionale già di per sé incerto.

Non è un referendum per bambini

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In questo blog mi sono spesso occupato del referendum consultivo sul finanziamento pubblico alle scuole cattoliche. E non ho mancato di porre domande (ancora senza risposte) alla giunta su trasparenza, controlli, rendiconto dei fondi erogati. Detto che trattandosi di soldi della collettività, un milione ogni anno, sarebbe opportuno magari pensare a un bando e non a convenzioni "a scatola chiusa", ho trovato assolutamente fuori luogo il coinvolgimento di bambini nella battaglia referendaria, come hanno fatto i promotori della consultazione sabato in piazza Maggiore. Al dibattito non servono queste discutibili iniziative, i piccoli cori di canti partigiani piegati alla volontà degli adulti. Favorevoli e contrari si confrontino lasciando a casa i bimbi, i quali sono semplicemente i destinatari di un servizio che va comunque migliorato. Indipendentemente da come la si pensi.



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